Scoperto come è fatto il gres porcellanato e quali sono le sue caratteristiche, vediamo quali sono i parametri per classificare i pavimenti in gres porcellanato in funzione della loro destinazione d’uso.

I pavimenti in gres porcellanto si distinguono in due grandi categoria: per interno e per esterno. A quest’ultimo appartengono anche i pavimenti per uso industriale.

La classificazione si basa sul grado di abbrasione e sul grado di scivolosità dei pavimenti in gres porcellanato.

Vediamo in dettaglio come distinguere un pavimento secondo il grado di abrasione.

Pavimenti in gres porcellanato per interni

La scala di abrasione per classificare la durata dei pavimenti in gres porcellanato

Le piastrelle in gres porcellanato sono testate con un test di abrasione nell’Istituto Smalto Porcellana (PEI) che classifica la durata delle piastrelle in cinque livelli:

  • PEI I: sono le piastrelle adatte per pavimenti che vengono poco utilizzati. Si dice che hanno un traffico leggero. E’ il caso dei pavimenti del bagno.
  • PEI II: sono pavimenti che hanno un traffico moderato, cioè un calpestio moderato e senza venire a contatto con sabbia o ghiaia. E’ il caso dei pavimenti delle camere da letto o le zone giorno. Restano escluse le cucine, i pianerottoli, gli ingressi.
  • PEI III: sono i pavimenti che resistono bene ad un calpestio che va da moderato a molto intenso. Questo tipo di pavimento si può utilizzare in tutti gli interni della casa
  • PEI IV: sono molto resistenti perché adatti ad un traffico pesante. Sono pavimenti adatti alle aree esterne o agli interni di spazi commerciali.
  • PEI V: sono pavimenti adatti ad un traffico estremamente pesante, quindi centri commerciali, aeroporti, aree pubbliche, hotel.

Scala di scivolosità per la classificazione dei pavimenti in gres porcellanato in base al grado di scivolamento

I coefficienti di scivolosità sono indicati con la lettera “R” e hanno un valore compreso tra 9 e 13. Questo valore indica la presa di un pavimento ed è un indice utile per scegliere il pavimento giusto in funzione alla destinazione d’uso dell’ambiente.

  • R9: indica un’aderenza normale, quindi è ideale per interni di locali adibiti al normale calpestio.
  • R10: indica un’aderenza media. Ideale per garage e sotterranei, cucine da ristorazione, bagni e docce comuni.
  • R11: indica un’aderenza elevata. E’ il pavimento ideale per luoghi di lavoro con forte presenza di acqua e fanghiglia, quindi laboratori e ambienti industriali.
  • R12: indica una forte aderenza. Sono i pavimenti che si trovano in laboratori, industrie, locali dove si utilizzano o lavorano prodotti grassi (un esempio i caseifici) o dove può esserci presenza di sostanza scivolose come i parcheggi auto.
  • R13: aderenza molto forte. Sono pavimenti con il classico grip, ruvido al tatto. Sono i pavimenti ideali per ambienti in cui sono presenti grandi quantità di grassi o di sostanze scivolose.

Adesso che sappiamo come sono classificati i pavimenti in funzione dei loro coefficienti possiamo scegliere il miglior pavimento per esterni senza commettere errore.